Arco di Tito
Alle pendici del Palatino, là dove il clivus inizia la sua salita verso il colle, si erge l’Arco di Tito. Con ogni probabilità venne fatto costruire, per volontà del Senato e del popolo romano – come si legge nell’iscrizione posta sul lato dell’arco verso il Colosseo –, da Domiziano, ultimo imperatore della dinastia Flavia, in memoria del fratello Tito, già divinizzato, per celebrarne il trionfo nella guerra giudaica del 70 d.C. (anche se di questo trionfo non si fa cenno).
L’arco, ad un solo fornice e in marmo pentelico, è finemente decorato. All’esterno è visibile un piccolo fregio continuo su cui si snoda la processione trionfale, e due Vittorie alate sono poste negli archivolti; all’interno, al centro della volta a cassettoni un rilievo mostra l’apoteosi di Tito, che ascende al cielo su di un’aquila, mentre sulle pareti due grandi pannelli illustrano i momenti principali del trionfo. In uno avanza la quadriga imperiale, guidata dalla dea Roma, con Tito incoronato dalla Vittoria; nell’altro i soldati romani traportano le opere trafugate dal Tempio di Gerusalemme: le trombe d’argento, la mensa dell’arca dell’alleanza e il candelabro a sette bracci.