PArCo Green

Anche il capitello è green

Abbiamo appena concluso l’intervento di restauro sul capitello di pilastro del Tempio di Venere e Roma, coordinato da Fiorangela Fazio, funzionario restauratore del Parco archeologico del Colosseo.

Con i suoi bellissimi motivi a foglie d’acanto sul fronte, l’oggetto è ormai da tempo immemorabile collocato nei pressi dell’arco di Tito e accoglie i visitatori, numerosissimi, che da quest’area dirigono verso la spianata del tempio di Venere e Roma. Interessato da varie problematiche conservative, il capitello presentava una marcata variazione cromatica tendente al nero, dovuta alla presenza di patine costituite da colonizzazioni biologiche e componenti derivanti dall’inquinamento atmosferico. Quando si affronta il restauro di un bene come questo, fruito sette giorni su sette e immerso per collocazione, nelle traiettorie di visita a più alta frequenza turistica, la questione legata alla possibile tossicità dei materiali per il restauro diventa dirimente. In cerca di una soluzione sostenibile, su richiesta esplicita del Direttore del Parco, la Dottoressa Alfonsina Russo, si è optato per un intervento green. Grazie alla collaborazione con un’azienda specializzata, che a titolo gratuito ha fornito i materiali e la consulenza necessaria, si è potuto eseguire un intervento di devitalizzazione delle patine biologiche e rimozione delle patine nerastre che deturpavano il marmo. Il prodotto utilizzato è un gel di natura polimerica a base acquosa, che, privo di qualsiasi elemento tossico per gli operatori e per l’ambiente, può essere additivato con una vasta gamma di principi attivi, utili alla rimozione di vari tipi di patine, trattenendo al suo interno le sostanze ed azzerando così il rischio di esalazioni nocive. A seguito della sua applicazione, il gel, che è in grado favorire un’adeguata azione chimica dei principi attivi aggiunti, per progressiva perdita di acqua si trasforma in una pellicola elastica, il cui effetto peeling alla rimozione contribuisce all’azione pulente dell’intervento. Prima di operare sull’intero capitello, sono stati eseguiti numerosi test per valutare la formulazione più idonea, che ha consentito un’ottimale restituzione dei valori cromatici e volumetrici dell’oggetto, lasciando tuttavia visibili i segni della sua storia conservativa. Tra i test eseguiti, grazie alla collaborazione con un’altra azienda operante nel settore del bio-restauro, anche un test con una formulazione di olii essenziali, per la devitalizzazione delle patine biologiche.

Il Test è andato a buon fine e come per tutti gli interventi con tecnologie alternative, ne verrà valutata la sostenibilità a tutto tondo. All’esito di questa esperienza, condotta senza la necessità di dotarsi di Dispositivi di Protezione per le vie respiratorie, in quello che è stato un cantiere aperto alla fruizione da parte del pubblico, cui è stato raccontato l’intervento dal vivo, possiamo dire di esserci arricchiti di conoscenza e pratica nella via della sostenibilità ambientale degli interventi di restauro.