Magica, sepolta, nuda, perduta, sommersa, dolente, spietata, amara, incantata.
In oltre un secolo di cinema (e di titoli italiani, non sempre fedeli agli originali…) la città è stata tutto questo, e molto altro: il luogo del sogno e dell’incubo, della frenesia e della noia, del successo e dell’anonimato, della socialità e dell’alienazione. Ripresa dal vero o ricostruita in studio, immaginata o reale, spesso ha rubato la scena a storie, interpreti, autori: non solo una semplice scenografia, dunque, ma un precipitato di situazioni e sentimenti, possibilità e frustrazioni. Per celebrare questa straordinaria protagonista della storia del cinema, la seconda edizione di “Quo vadis? Al cinema nel cuore di Roma”, promossa da CSC – Cineteca Nazionale e Parco archeologico del Colosseo, propone quest’anno, ancora una volta nel Tempio di Venere e Roma, un autentico giro del mondo tra film e città.
Un tour che tocca nove decenni (dal 1921 di Manhatta di Paul Strand e Charles Sheeler, primo film d’avanguardia del cinema americano, alla Tokyo di Lost in Translation di Sofia Coppola, datata 2003) e quattro continenti. Due le tappe italiane: la Roma visionaria e divagante di Federico Fellini, a cui non potevamo che affidare l’apertura, e la Napoli sfregiata dall’abusivismo di Le mani sulla città di Francesco Rosi. Le capitali obbligate del cinema ci sono (quasi) tutte: Parigi (prima del classico Cléo dalle 5 alle 7 di Agnés Varda, lo spericolato piano sequenza di C’était un rendez-vous, un Claude Lelouch in purezza), New York (al già citato Manhatta si affianca la dichiarazione d’amore di Woody Allen per la sua Manhattan), L.A. (Vivere e morire a Los Angeles di William Friedkin, a ricordarci che senza la città non ci sarebbe il poliziesco, né il noir), Londra (colta in piena “swinging era” dal Michelangelo Antonioni in trasferta di Blow-Up), Berlino (con il Muro che irrompe sul set di Uno, due, tre!, ma neppure la Storia riesce a sabotare una commedia di Billy Wilder). L’appuntamento col muto è affidato alla proiezione (con accompagnamento al pianoforte dal vivo) di Aurora di F. W. Murnau, la sfida senza tempo tra le tentazioni della metropoli e il valore catartico della natura. Tre scommesse a cui teniamo molto: Taipei Story di Edward Yang, un capolavoro del cinema taiwanese restaurato dal The Film Foundation’s World Cinema Project di Martin Scorsese, l’avventurosa Istanbul di Topkapi di Jules Dassin, divertissement dal cast stellare tutto da riscoprire in versione originale, e l’omaggio a due grandi cineasti africani, tra Dakar (Borom Sarret, nel centenario della nascita del senegalese Ousmane Sembène) e Il Cairo (Central Station, dell’egiziano Yusuf Shahin). Infine, con Mariupolis, il ricordo di Mantas Kvedaravičius, il filmmaker ucciso nel 2022 a Mariupol, una delle città martiri della guerra in Ucraina.
IL PROGRAMMA
4 luglio – ROMA
Roma – Federico Fellini, 1972, 119’
Introducono Orazio Carpenzano e Emiliano Morreale
5 luglio – NEW YORK
Manhatta – Paul Strand e Charles Sheeler, 1921, 10’
Manhattan – Woody Allen, 1979, 97’
Introduce Andrea De Sica
6 luglio – TAIPEI
Taipei Story – Edward Yang, 1985, 119’
Introduce Carlo Sironi
7 luglio – BERLINO
Uno, due, tre! (One, Two, Three) – Billy Wilder, 1961, 110’
Introduce Giuseppe Culicchia
8 luglio – TOKYO
Lost in Translation – Sofia Coppola, 2003, 104’
Introducono Concita de Gregorio e Tiziana Lo Porto
9 luglio – ISTANBUL
Topkapi – Jules Dassin, 1964, 120’
Introducono Massimo Osanna e Denise Pardo
10 luglio – NAPOLI
Le mani sulla città – Francesco Rosi, 1963, 107’
Introducono Valeria Golino e Luca Bigazzi
11 luglio – SILENT CITY
Aurora (Sunrise: A Song of Two Humans) Friedrich Wilhelm Murnau, 1927, 94’
Introduce Jay Waissberg
Accompagnamento musicale dal vivo del M° Antonio Coppola
12 luglio – DAKAR/IL CAIRO
Borom Sarret – Ousmane Sembène, 1963, 22’
Cairo Station (Bāb al-Hadīd) – Youssef Chahine, 1958, 74’
Introduce Roberto Silvestri
13 luglio – MARIUPOL
Mariupolis – Mantas Kvedaravičius, 2016, 96’
Introduce Francesca Mannocchi
14 luglio – PARIGI
C’était un rendez-vous – Claude Lelouch, 1976, 9’
Cléo dalle 5 alle 7 (Cléo de 5 à 7) – Agnès Varda, 1962, 90’
Introduce Claudia Conforti
15 luglio – LOS ANGELES
Vivere e morire a Los Angeles (To Live and Die in L.A.) – William Friedkin, 1985, 116’
Introduce Willem Dafoe
16 luglio – LONDRA
Blow-up – Michelangelo Antonioni, 1966, 112’
Introduce Fabio Lovino