Il Parco fuori dal Parco

Salus per artem

Frequentare i luoghi d’arte fa bene. A tutti, senza dubbio. Ma alcune categorie di visitatori possono trarre benefici particolari dall’osservazione delle opere d’arte e dal partecipare ad attività condotte in contesti che, con i loro scenari storici e archeologici, riverberano il fascino del mondo antico innescando nuovi stimoli cognitivi. Non è certo una scoperta recente, ma è altrettanto vero che il salutare connubio tra arte e benessere, all’insegna di Cura, Cultura e Bellezza, in questi ultimi tempi sta raccogliendo adesioni in numero sempre maggiore sia in Italia sia all’estero, grazie all’impegno congiunto di Mic, istituti, medici e associazioni del Terzo Settore.

Più in particolare, negli ultimi dieci anni di ricerca si sono confermati due concetti rivoluzionari sul funzionamento cerebrale:

  • Plasticità cerebrale: il cervello si modifica a seconda di ciò che fa.
  • Neurogenesi: nel cervello nascono nuove cellule che rimpiazzano quelle che muoiono.

Due concetti alla base di molte delle attività che chiamiamo qui, per semplicità, di arte-terapia e che intendiamo sempre, ci teniamo a sottolinearlo, come terapie non alternative bensì integrative rispetto alla medicina “tradizionale”.

E di fatti, sono sempre di più le prove che per, quanto riguarda il disagio cognitivo e neurologico, esperienze condotte in ambienti arricchiti come i luoghi d’arte in senso lato, che prevedano del movimento fisico e siano precedute da un’accoglienza attenta favoriscono lo sviluppo cognitivo ed emozionale nei pazienti, così come aumentano la capacità di resilienza alla malattia grazie a una effettiva riduzione dei disturbi neurologici, rilevabili soprattutto nel corso dell’esperienza stessa.

Per contro, la sospensione di tali esperienze o la loro conduzione in ambienti né piacevoli ai sensi né accoglienti sono causa di depressione, stress e abbassamento generale delle difese.

Pablo Picasso sosteneva che “l’arte scuote dall’anima la polvere accumulata dalla vita di tutti i giorni”.

Nasce così all’inizio del 2019, per iniziativa del Servizio EDF, il programma “Salus per Artem”, rivolto a tutti ma con un’attenzione particolare alle famiglie e al pubblico con difficoltà non solo di natura fisica, bensì anche di tipo socio-economico e culturale. Strumento fondamentale nell’attuazione di questo progetto è la stretta collaborazione con le associazioni di categoria del territorio che consente, oltre al radicamento del ParCo nel tessuto sociale della città di Roma, di predisporre laboratori, visite guidate e attività didattiche ad hoc per le diverse categorie di utenza. Aspetti dirimenti per il successo dell’iniziativa si stanno rivelando la ripetizione delle visite e la consuetudine nella frequentazione dei luoghi, fattori da cui nasce quella familiarità tra i visitatori e il personale del Parco decisiva per ingenerare il benessere di tutti.

Ad oggi sono state strutturate differenti modalità di comunicazione e valorizzazione del patrimonio archeologico, architettonico, storico-artistico e naturalistico del ParCO: appuntamenti nei fine settimana con le famiglie, giochi online, iniziative speciali dedicate ad associazioni di persone con disabilità di tipo fisico, sensoriale, cognitivo e culturale, visite e laboratori in Lingua dei Segni, visite tattili ed esperienziali.

“Tutte le Arti contribuiscono all’Arte più grande di tutte: quella di vivere”
(Bertold Brecht)

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Le attività del programma Salus per Artem sono condotte dal Servizio Educazione, Didattica e Formazione con il supporto specialistico di Federica Lamonaca e in collaborazione con le associazioni coinvolte nei diversi progetti.

Per informazioni:
pa-colosseo.didattica@cultura.gov.it
tel. 06.69984.636
Cell.: 331.6739888

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