Arco di Settimio Severo
Sotto le pendici del Campidoglio si innalza un arco a tre fornici, uno centrale maggiore e due laterali minori, fatto costruire, nel 203 d.C., dall’imperatore Settimio Severo, per celebrare le vittorie sui Parti. Quattro colonne di ordine corinzio inquadrano la ricca decorazione del monumento e sorreggono l’architrave su cui si innalza l’attico con l’iscrizione dedicatoria a Settimio Severo e al figlio Caracalla. Inizialmente era nominato anche l’altro figlio Geta, ma il suo nome venne cancellato dopo che venne assassinato per volontà del fratello. Negli archivolti dell’arcata centrale sono collocate due vittorie alate con un trofeo, mentre in quelli delle arcate minori sono raffigurate divinità fluviali. Sopra le arcate minori corre un piccolo fregio in cui è rappresentato il corteo trionfale dell’imperatore con la scena del suo ingresso a Roma, mentre nei pannelli più grandi sono rappresentati i momenti principali delle campagne militari contro i Parti. Fu utilizzato in epoca medievale come fortezza, subendo un progressivo interramento nei secoli a seguire. Solo nell’ottocento, liberato da ogni ingombro, fu oggetto di importanti scavi e restauri durati sino alla prima metà del novecento. Agli anni ottanta e novanta del secolo scorso si datano le più estese campagne di restauro, seguite da interventi di manutenzione volti a intervenire su situazioni puntuali di degrado, una delle quali datata al 2020-2021.