L’Arco partico di Augusto nel Foro Romano
Nell’area del Foro Romano, compresa tra il tempio dei Dioscuri e il tempio del divo Giulio, è ancora visibile un piano lastricato leggermente rialzato appartenente ai resti di un arco a tre fornici fatto erigere da Augusto. Porzioni del monumento, di cui rimangono sul posto le fondazioni dei piloni e il lastricato in travertino, ma soprattutto parti di colonne e capitelli, furono scoperti durante scavi risalenti al Cinquecento e, successivamente, all’Ottocento. Grazie ad una moneta che lo rappresenta e allo studio dei reperti conservati nei depositi del Parco archeologico si ritiene che l’arco presentasse tre fornici e che solo l’arcata centrale, realizzata nell’ordine corinzio, fosse coperta a volta, mentre le arcate laterali, in ordine dorico, erano caratterizzate da soffitti piani e coronate da timpani triangolari. Sopra l’arcata centrale, doveva essere collocata l’iscrizione dedicatoria, sormontata dalla raffigurazione di Augusto sulla quadriga. Su questo monumento la letteratura di settore si è alquanto dilungata in merito all’attribuzione, alla cronologia e alla forma architettonica. L’esito delle ricerche più recenti sembra non avere più dubbi sulla datazione al 19 a.C. e quindi sulla attribuzione alla vittoria diplomatica conseguita da Augusto con la restituzione delle insegne strappate a Crasso nel 53 a.C. a Carre in Turchia da parte dei Parti.