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Mirabilia

Santa Maria Antiqua con l’Oratorio dei Quaranta Martiri e la Rampa di Domiziano

La chiesa di Santa Maria Antiqua, scoperta nel 1900 alle pendici del Palatino, conserva sulle sue pareti un patrimonio di pitture, databile dal VI al IX secolo, quando fu abbandonata a seguito dei crolli del terremoto dell’847. La fase decorativa subì numerosi interventi, di cui è testimonianza la parete definita “palinsesto”. Si tratta di un ampio frammento, in cui sono identificabili sei strati di pittura che vanno dal IV-V all’VIII secolo d.C.

Particolarmente ben conservato è il ciclo dedicato al martirio dei santi Quirico e Giulitta, che decora quasi integralmente la cappella di Teodoto, risalente al pontificato di papa Zaccaria (741-752). La cappella alla destra del presbiterio è invece dedicata ai Santi Medici. Nella navata sinistra è rappresentata una teoria di santi della Chiesa greca e latina, con Cristo al centro, sormontata da storie del Vecchio Testamento.

L’Oratorio dei Quaranta Martiri è così definito per la pittura, databile all’VIII secolo, che orna l’abside in cui viene esaltata la devozione dei soldati cristiani condannati a morire nelle acque ghiacciate di un lago in Armenia, a Sebaste, durante la persecuzione di Diocleziano. L’ambiente, a pianta quadrangolare, conserva ancora sul muro di destra un affresco con Sant’Antonio eremita e il pavimento di frammenti in marmo di epoca medievale. Questo spazio in origine era probabilmente sala di ingresso alla Rampa di Domiziano, che conduceva ai Palazzi Imperiali sul Palatino. Con la cristianizzazione del Foro l’edificio divenne un oratorio.

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