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Protetto: Scavi alla Curia-Comitium nel Foro Romano

A seguito degli studi sulla documentazione prodotta da Giacomo Boni all'inizio del ‘900, che aveva individuato nel Foro Romano, a pochi metri dal Comizio e all’interno delle fondazioni del portico della Curia Iulia, un ambiente ipogeo con una “cassa di tufo”, le indagini archeologiche programmate dal Parco archeologico del Colosseo hanno portato, dopo quasi 120 anni dalla sua prima scoperta, alla messa in luce di un importante monumento.

Ingresso all’ambiente sotterraneo

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Particolare della cassa in tufo con l’elemento circolare accanto​

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Press release_Eng_17 febbraio ENG

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Comunicato stampa_Ita_17 febbraio ENG

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Comunicato stampa 21 febbraio ITA

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Comunicato stampa 21 febbraio ENG

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Rilievo Laser Scanner - Veduta assonometrica con il posizionamento dell'ambiente sotterraneo - in arancio - rispetto all'ingresso della Curia Iulia e i resti del portico antistante l'ingresso, riemersi dopo la rimozione della scalinata in mattoni realizzata da Alfonso Bartoli negli anni '30 del Novecento.

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Rilievo Laser Scanner - Rapporto tra l'ambiente sotterraneo - in arancio - e le strutture del portico della Curia Iulia, riemerse dopo lo smontaggio della scala del Bartoli

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Rilievo Laser Scanner - Rapporto tra l'ambiente sotterraneo - in arancio - e le strutture del portico della Curia Iulia, riemerse dopo lo smontaggio della scala del Bartoli

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Il rilievo al laser scanner evidenzia il rapporto tra i resti del portico antistante la Curia Iulia e il vano ipogeo

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Rilievo Laser Scanner - Vista dall'alto, con posizionamento dell'ambiente sotterraneo - in arancio - rispetto alla fronte della Curia Iulia

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L'area del Comizio, ai piedi della Curia Iulia, così come appariva nel 2009, prima delle ultime indagini, ripresa dalla scalinata realizzata negli anni '30 dal Bartoli, smontata per consentire le ricerche attuali

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L'area del Comizio, ai piedi della Curia Iulia, così come appariva prima delle ultime indagini, nel 2009. A sinistra è visibile la scalinata realizzata negli anni '30 dal Bartoli, smontata per consentire le ricerche attuali; sulla destra il Lapis Niger

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Prima delle indagini di Giacomo Boni: la chiesa di S. Adriano al Foro

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Pianta dello scavo realizzato nel 1900 da Giacomo Boni nell'area del Comizio. In rosso, è evidenziato il rapporto topografico tra Lapis Niger, Comizio e vano ipogeo, che risulta essere alle spalle delle tribune dei Rostra

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Veduta aerea da pallone frenato dell'area del Comizio, realizzata durante le indagini di Giacomo Boni. In rosso la relazione tra Lapis Niger, tribune dei Rostra e ambiente sotterraneo

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La scala in legno posta da Alfonso Bartoli in corrispondenza dell'accesso alla Curia, poi sostituita dalla scalinata in mattoni, che ha coperto sino all'avvio delle nuove indagini l'accesso all'ambiente sotterraneo

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Sulla destra, Giacomo Boni e Alfonso Bartoli. Sulla sinistra, l'accesso all'ambiente sotterraneo così come è visibile grazie alle recenti indagini

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