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Colosseo

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La galleria tra II e III ordine e l’intera controfacciata nord del Colosseo sono stati oggetto tra il 2021 fino e il 2023 di un esteso intervento di restauro delle superfici e consolidamento strutturale. Da giugno 2023 un nuovo ascensore panoramico consente il collegamento tra il I ordine e la galleria.

La galleria si configura come un corridoio di distribuzione, funzionale all’accesso ai piani alti del Colosseo: era un passaggio coperto che consentiva, attraverso una serie di rampe di scale, il raggiungimento del III ordine dell’Anfiteatro; da qui era possibile accedere e prendere posto nella media cavea, o salire ancora, fino ai livelli più elevati dell’edificio. La galleria si conserva solo nel settore settentrionale del monumento; nel settore nord est della stessa il crollo della volta permette uno sguardo sul sovrastante muro in opera laterizia (balteus) scandito da archi di scarico,
inciso dai lunghi scassi verticali del sistema di smaltimento delle acque.

La controfacciata nord invece si sviluppa dal III ordine fino ai livelli più alti di frequentazione: si tratta dei livelli corrispondenti ai settori più alti della cavea, localizzati dai 30 ai 48,5 metri di altezza rispetto al piano dell’arena, e destinati in antico a ospitare gli spettatori appartenenti alle classi meno elevate della società, tra cui le donne. Dal basso verso l’alto si riconoscono i fornici del III ordine realizzati in blocchi di travertino. Dal IV livello si riconosce la sequenza di scale, di cui sono ancora conservati alcuni gradini in travertino, che consentivano l’accesso ai piani superiori. Infine il V e ultimo livello presenta parti in laterizio e parti costituite da blocchi in travertino di reimpiego, da riferire alle attività di rifacimento del monumento posteriori agli eventi distruttivi del III secolo d.C. citati dalle fonti antiche.

Avvicinandosi ai tempi più recenti, nel corso del XIX secolo l’intero prospetto nord è stato oggetto di alcuni interventi ricostruttivi e di consolidamento: si notano gli speroni costruiti alle estremità est e ovest su progetto rispettivamente degli architetti Raffaele Stern (1805-1807) e Giuseppe Valadier (1822-1827).