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La manutenzione programmata dei reperti lapidei del Foro Romano

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L’intervento conservativo dei reperti archeologici del Foro Romano attualmente in corso rientra nel più ampio progetto di manutenzione programmata dei reperti in marmo del Parco archeologico del Colosseo, finalizzato al recupero e alla valorizzazione della decorazione architettonica dei grandiosi edifici del Foro Romano e del Palatino. Questo progetto negli anni passati ha interessato il recupero della decorazione architettonica del Tempio di Vesta e dei marmi colorati del peristilio inferiore della Domus Augustana sul Palatino oltre a diversi manufatti in marmo, come colonne e capitelli, dislocati lungo il percorso di visita. Le attività in programma per il 2024 consistono in interventi di pulitura degli elementi di decorazione architettonica collocati lungo la via Sacra, nell’area della Basilica Emilia e nell’area centrale del Foro.
La manutenzione dei manufatti in marmo ha lo scopo di garantire loro la migliore conservazione, di restituire una corretta leggibilità e prevede, se necessario, lo spostamento di alcuni di questi per migliorarne la visibilità.

  • Stato di conservazione

    Le problematiche riscontrate sono principalmente legate alla prolungata esposizione all’aperto.
    Le superfici sono erose e disgregate a causa dell’insistere dei fenomeni atmosferici, sono spesso ricoperte da una patina scura di origine biologica e, nelle parti meno esposte, mostrano in alcuni casi croste nere dovute alla lunga esposizione, nei decenni passati, agli inquinanti atmosferici.

  • I manufatti della Basilica Emilia

    La parete meridionale della Basilica Emilia, nel suo fronte interno, conserva ancora alcuni lacerti della originale decorazione marmorea consistente in lastre parietali in marmo cipollino e nella sua preparazione in malta pozzolanica nella quale sono inseriti piccoli frammenti marmorei che avevano lo scopo, in antico, di fornire planarità alle lastre in marmo che vi sarebbero state applicate; lungo la base della parete corre ancora una pregiata zoccolatura in marmo giallo antico e africano.
    A questa parete appartengono anche gli stipiti in marmo bianco, ritenuti appartenente agli accessi antichi alla Basilica, inglobati in un passato recente in una malta cementizia a marcare gli ingressi all’ambiente.
    Il presente intervento mira alla pulitura e conservazione di questi pregevoli elementi in marmo e dei frammenti in marmo bianco decorati con girali e cespi di acanto collocati lungo il percorso, anche allo scopo di permettere ai visitatori di apprezzare meglio le superfici e l’originale partito decorativo attualmente nascosto da strati di deposito e patine biologiche.

  • I reperti marmorei della via Sacra e dell’area centrale del Foro Romano

    Gli elementi marmorei collocati lungo il percorso della via Sacra e nell’area centrale del Foro Romano sono collocati su supporti in laterizio o per la maggior parte dei casi su superfici erbose a diretto contatto con il terreno: i frammenti sono esposti agli agenti atmosferici e sono soggetti a fattori di degrado legati al clima, al diretto contatto con biodeteriogeni di varia natura e alla deposizione di polveri e inquinanti dovuta al traffico veicolare nelle immediate vicinanze. Anche in questo caso l’intervento ha lo scopo di migliorare la conservazione e la leggibilità degli stessi.

    Le forme di degrado riscontrate sui manufatti sono:
    • deposito superficiale incoerente e coerente come polveri e terriccio
    • croste nere e incrostazioni carbonatiche
    • deiezioni animali
    • perdita di coesione della pietra
    • fessurazione, fratturazione e scaglie
    • patina biologica: alghe, licheni, muschi e presenza di vegetazione
    • ossidazione degli elementi metallici
    • macchie

    L’intervento conservativo si articola nelle seguenti operazioni:
    • rimozione delle polveri per mezzo di pennelli e aspiratori
    • pulitura della superficie e la rimozione dei depositi con acqua e strumentazione laser
    • eliminazione delle patine biologiche che ricoprono la superficie
    • rimozione meccanica delle incrostazioni più tenaci
    • consolidamento delle superfici decoese con nanocalci in acqua
    • ristabilimento dell’adesione di piccole scaglie
    • trattamento per l’arresto dell’ossidazione e per la protezione degli elementi metallici
    • stuccatura e microstuccatura di fessurazioni, fratturazioni e mancanze con malta a base di calce
    • protezione superficiale per rallentare il riproporsi del degrado
    • redazione di relazione tecnica, documentazione grafica e fotografica dell’intervento prima, durante e a completamento del lavoro
    • indagini diagnostiche

  • Cosa facciamo

    Conduciamo interventi conservativi secondo il criterio del minimo intervento, nel rispetto della materia antica, coniugando tradizione, innovazione e sostenibilità. In nome del rispetto della materia antica si mette a frutto la sinergia tra il recupero delle tecniche esecutive antiche e l’innovazione mutuata della ricerca scientifica.
    Un esempio ne sia da un lato l’uso di malte formulate utilizzando i medesimi materiali e le medesime metodologie e procedimenti antichi, dall’altro il ricorso all’innovazione tecnologica rappresentata dalle moderne nanotecnologie. La pulitura viene eseguita con sola acqua e se necessario con strumentazione laser; i tradizionali prodotti consolidanti e protettivi delle superfici sono stati sostituiti da formulati che utilizzano componenti molecolari nanometriche abbandonando i tradizionali solventi a favore di dispersioni acquose. Tali prodotti offrono prestazioni superiori rispetto a quelli in uso in passato e presentano il vantaggio di non essere dannosi per l’operatore e per l’ambiente in cui sono utilizzati. L’intervento viene inoltre guidato e verificato nella sua efficacia da indagini diagnostiche non distruttive che permettono la caratterizzazione di materiali costitutivi e del degrado senza danneggiare la materia antica.

  • I materiali e le tecniche

    • la pulitura
      conduciamo la pulitura delle superfici dei materiali lapidei con acqua e se necessario con strumentazione laser che offre il vantaggio di essere un metodo molto selettivo e regolabile in base alla superficie: limitiamo il ricorso a prodotti chimici e riduciamo l’uso di strumenti meccanici sulla pietra antica
    • le malte
      prepariamo malte uguali a quelle antiche usando calce, pozzolana, polvere di mattone e sabbia di fiume e le applichiamo secondo le medesime metodologie e procedimenti del passato
    • i consolidanti e protettivi della pietra
      sostituiamo i prodotti tradizionali con formulazioni nanometriche inorganiche come le nanocalci in dispersione acquosa che offrono migliori prestazioni senza l’uso di solventi perché gli interventi siano sostenibili dal punto di vista ambientale e non dannosi per l’operatore