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L’intera controfacciata nord del Colosseo sarà oggetto fino a gennaio 2023 di un intervento di restauro delle superfici e consolidamento strutturale. Gli interventi riguardano il III, IV e V livello: si tratta dei livelli corrispondenti ai settori più alti della cavea, localizzati dai 30 ai 48,5 metri di altezza rispetto al piano dell’arena, e destinati in antico a ospitare gli spettatori appartenenti alle classi meno elevate della società, tra cui le donne.

Dal basso verso l’alto si riconoscono i fornici del III livello realizzati in blocchi di travertino. Dal IV livello si riconosce la sequenza di scale, di cui sono ancora conservati alcuni gradini in travertino, che consentivano l’accesso ai piani superiori. Infine il V e ultimo livello presenta parti in laterizio e parti costituite da blocchi in travertino di reimpiego, da riferire alle attività di rifacimento del monumento posteriori agli eventi distruttivi del III secolo d.C. citati dalle fonti antiche.

Avvicinandosi ai tempi più recenti, nel corso del XIX secolo l’intero prospetto nord è stato oggetto di alcuni interventi ricostruttivi e di consolidamento: si notano gli speroni costruiti alle estremità est e ovest su progetto rispettivamente degli architetti Raffaele Stern (1805-1807) e Giuseppe Valadier (1822-1827).

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Queste superfici hanno subito nel tempo una considerevole riduzione della tenuta strutturale, dovuta ai frequenti dissesti legati a incendi, terremoti e a fenomeni di degrado dei materiali, e in epoca contemporanea alle vibrazioni causate dalle interferenze del traffico di superficie e sotterraneo (per esempio, il passaggio delle linee della metropolitana). L’azione di questi fattori ha interferito nel tempo con la conservazione delle murature antiche: si rende dunque necessario un intervento di restauro e consolidamento delle superfici e delle strutture, attraverso l’utilizzo di metodologie differenti per ogni tipologia di materiale (travertino, laterizi e tufo).