Il modello in legno del Colosseo di Carlo Lucangeli
Tra il 1790 e il 1812 l’architetto e scenografo Carlo Lucangeli realizzò il modello in scala (1:65) dell’Anfiteatro Flavio, esposto nel Museo del Colosseo, al II livello dell’anfiteatro. Composto da 47 settori distinti, assemblati in 5 fasce concentriche, è l’esito di studi accurati sull’architettura del monumento, e delle prime indagini condotte nel 1795, al di sotto del piano dell’arena. Legno di pioppo, faggio, olmo, piombo e osso furono impiegati per valorizzare e riprodurre tutti gli elementi nel dettaglio, affidando alle tonalità tenui della pittura a olio la restituzione del caratteristico colore bianco-avorio del travertino. Lucangeli, scomparso nel 1812, non riuscì a ultimare l’opera, che venne completata dal cognato Paolo Dalbono: fu lui ad aggiungere, tra gli altri elementi, le statue sul prospetto, gli ipogei e il velario, oggi perduto. Questo modello, seppure nella scala ridotta, contribuì a restituire la complessità e l’accuratezza dell’architettura, unendo al fascino della presentazione scenografica il rigore delle soluzioni di dettaglio, e divenendo ispirazione e oggetto di studio per gli architetti dell’epoca.