Carcer Tullianum. Il Mamertino al Foro Romano

È stato presentato presso la Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma il volume "Carcer Tullianum. Il Mamertino al Foro Romano", edito da L'Erma di Bretschneider e curato dall'archeologa Patrizia Fortini e da Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo. Il libro presenta la storia e i risultati delle indagini di scavo e i lavori di restauro che hanno interessato, nel tempo, il Carcer Tullianum, complesso monumentale romano di Età Repubblicana (IV a.C. - II a.C.), giunto sino a noi pressoché integro. Gli interventi sono frutto della collaborazione tra Ministero della Cultura e Vicariato di Roma, in accordo con l’Opera Romana Pellegrinaggi che gestisce il sito, per il recupero e la valorizzazione di un complesso che rappresenta uno dei monumenti più importanti per la storia di Roma e del Cristianesimo.

I gatti del Colosseo diventano opere d’arte

In occasione della "Giornata del Gatto", il Parco archeologico del Colosseo annuncia i vincitori della prima edizione del concorso di arti figurative “I gatti del Parco? Eccoci qui!”, iniziativa che ha visto il coinvolgimento di giovani da tutta Italia che si sono cimentati nell’ideazione di un’opera d’arte (disegno, digitale, scultura, etc.) che avesse come soggetto i gatti, ritratti con uno o più monumenti del PArCo.

Parla con Nerone. Il Parco archeologico del Colosseo presenta il nuovo chatbot

Il Parco archeologico del Colosseo è tra le primissime istituzioni culturali dello Stato a lanciare un chatbot: NERONE, software di intelligenza artificiale nelle vesti dell’imperatore giulio claudio, è progettato per accompagnare il pubblico nella richiesta di informazioni sugli orari di apertura del PArCo e per approfondire le notizie storiche sui tanti monumenti e siti che di esso fanno parte

Mostra “Il viaggio di Enea da Troia a Roma”

Il Parco archeologico del Colosseo presenta la mostra “Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma”, ideata e organizzata in collaborazione con l’Associazione Rotta di Enea per promuovere e diffondere la conoscenza del mito di Enea e dell’Itinerario Culturale “Rotta di Enea” certificato dal Consiglio d’Europa nel 2021. L’esposizione, curata da Alfonsina Russo, Direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Roberta Alteri, Nicoletta Cassieri, Daniele Fortuna, Sandra Gatti, sarà visitabile dal 15 dicembre 2022 al 10 aprile 2023 presso il Tempio di Romolo al Foro Romano.

Esplorazione del sistema fognario antico del Colosseo

ROMA - I resti dei pasti che si consumavano sugli spalti, spesso e volentieri carni cotte al momento su improvvisati bracieri, insieme a qualche pizza e verdure, un po' di frutta. E poi le ossa degli animali feroci, orsi, leoni, leopardi ma anche cani, persino i bassotti, tutti costretti a combattere tra loro sull'arena oppure oggetto delle battute di caccia, le terribili venationes, che per tanti secoli hanno divertito il popolo romano, tanto quanto le lotte tra gladiatori. Il Parco del Colosseo presenta alla città i primi risultati di un progetto di ricerca sul sistema idraulico e sulle fogne dell'Anfiteatro Flavio e quello che ne viene fuori è anche una fotografia affascinante di tutto il contesto legato agli spettacoli di duemila anni fa. Con il giallo di una splendida e consunta monetina dorata, un sesterzio in oricalco coniato sotto l'imperatore Marco Aurelio che chissà come è finita anche lei nella fogna insieme a una cinquantina di monete più povere. E il mistero ancora irrisolto delle naumachie, le battaglie navali a cui accennano le fonti antiche quando raccontano dei favolosi cento giorni di Ludi voluti da Tito per inaugurare il nuovo teatro - si era nell'80 d.C.- che chissà se si sono fatte davvero riempendo d'acqua l'enorme arena o se invece erano solo parodie di quelle più grandi che si svolgevano altrove. "E' presto per dirlo", ci spiega Federica Rinaldi, l'archeologa responsabile del Colosseo che ha coordinato le ricerche affidate agli speleologi di Roma Sotterranea in team con archeobotanici archeozoologi e l'architetto Fabio Fumagalli, "l'archeologia è una disciplina lenta, ora bisognerà mettere a sistema, integrandoli, i dati archeologici, anche quelli condotti sugli elevati murari degli ipogei, con quelli più specificatamente idraulici. Senza trascurare le fonti antiche, che da Marziale passando per Svetonio e Cassio Dione, non sono mai completamente esplicite". Tant'è, l'obiettivo di partenza di questo progetto tutto sotterraneo, spiega la direttrice del Parco Archeologico Alfonsina Russo, era capire meglio il funzionamento delle fogne antiche e dell'idraulica dell'Anfiteatro. Per ampliare le conoscenze storiche, certo, ma non solo. Perché c'è da risolvere un problema pratico che si trascina da tempo immemore, quello degli allagamenti dei sotterranei, sempre più frequenti e problematici adesso che il clima è cambiato e pure Roma è bersagliata da temporali che assomigliano alle bombe d'acqua dei monsoni. Un problema, come fa notare Barbara Nazzaro, responsabile tecnico del monumento, che da almeno due secoli impegna archeologi, ingegneri, esperti di idraulica. La speranza insomma, è che le scoperte arrivate da queste indagini possano aiutare a trovare la strada per risolvere l'assillo degli allagamenti, magari proprio partendo dal ripristino di una parte delle fogne antiche. Che poi era quello che avrebbero voluto fare, ma non ci riuscirono, i grandi ingegneri dell'Ottocento. Cominciata a gennaio 2022 e conclusa in agosto - come precisa Martina Almonte, responsabile unico del procedimento (Rup) - l'indagine ha interessato in questa fase soprattutto il collettore Sud dell'anfiteatro, che era ostruito e fuori uso più o meno dal 523 d.C., quando il Colosseo ha smesso di essere un anfiteatro per poi essere usato nei modi più diversi, trasformandosi in una sorta di condominio e poi in una fortezza, ospitando un ospedale e persino una filanda con i suoi operai. Mentre i marmi meravigliosi che lo ricoprivano andavano ad abbellire i grandi palazzi rinascimentali e barocchi e tanti degli enormi blocchi di travertino servivano a costruire altro, dal Palazzo della Cancelleria a Palazzo Farnese. Seppelliti sotto la terra che si accumulava mischiandosi alle macerie, gli antichi condotti vennero di fatto dimenticati. Ed è per questo che tutte le cose che soprattutto all'ultimo, intorno al VI secolo, erano finite in quella fogna sono rimaste intatte, 'congelate' per secoli in quel condotto dove l'acqua non scorreva più. Come il lucente sesterzio di Marco Aurelio, che l'archeologa Francesca Ceci, esperta di numismatica, ha studiato a lungo. Marco Aurelio regnò tra il 160 e il 180 d.C. Il sesterzio è stato emesso nel 170-171 per celebrare il decennale dell'imperatore filosofo che rinnovava i voti per chiedere agli dei altri dieci anni di regno felice. In pratica uno strumento di propaganda, volutamente coniato in oricalco perché doveva stupire con la sua lucentezza, tanto più che era normale per un imperatore ingraziarsi il popolo distribuendo soldi proprio durante i giochi. Ecco allora che si spiegherebbe come quel sesterzio del colore dell'oro è arrivato fino a noi: "Volando con la fantasia- ipotizza l'archeologa- possiamo immaginare le luccicanti monete lanciate sulla folla, e una di queste, la nostra, caduta nella sabbia dell'arena e poi spazzata via insieme al sangue di uomini e animali". Solo un'ipotesi, certo, ma suggestiva, quella del volo di una piccola moneta dalla folla alla fogna. Per raccontarci, più di 1500 anni dopo, il fascino e la follia di quei giochi e di quei giorni. (ANSA).

Presentazione del Premio Strega Poesia

Nel corso di questi ultimi anni il Premio Strega ha aggiunto una costellazione di riconoscimenti che, mettendo al centro la promozione della lettura, incontrano l’interesse di un pubblico sempre più ampio e stratificato. A un decennio dall’istituzione del Premio Strega Giovani e del Premio Strega Europeo si aggiunge un nuovo e necessario tassello: il Premio Strega Poesia. Nella mattinata di mercoledì 26 ottobre il nuovo riconoscimento letterario è stato presentato al Parco archeologico del Colosseo, nella sede della Curia Iulia al Foro Romano.

Frammenti. Il Teorema di Pasolini nelle immagini di Laurent Fiévet

Il Parco archeologico del Colosseo presenta “Frammenti. Il Teorema di Pasolini nelle immagini di Laurent Fiévet”, una mostra di videoarte che rende omaggio al celebre intellettuale e cineasta italiano Pier Paolo Pasolini, nell’ambito delle celebrazioni del centenario della sua nascita. L’esposizione, a cura di Maria Laura Cavaliere, è ospitata presso le Uccelliere Farnesiane sul Palatino, luogo simbolo della storia di Roma, dal 18 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023.

Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani

"Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani" è la mostra promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Ascoli Piceno e dal Parco archeologico del Colosseo per raccontare la regione attraverso le opere dell’artista ascolano Giuliano Giuliani. La mostra avrà due sedi: a Roma a partire dal 15 ottobre 2022 fino all’8 gennaio 2023 è ospitata al Parco archeologico del Colosseo, cuore pulsante dell’antica Roma ed è curata da Daniele Fortuna; ad Ascoli Piceno dal 7 aprile al 28 giugno 2023 presso il Chiostro di Sant’Agostino con la curatela di Carlo Bachetti.

Parco archeologico del Colosseo e UNICEF Italia insieme per la Settimana dell’Allattamento

Dopo l’inaugurazione del Baby Pit Stop, promosso dall’UNICEF, al Colosseo lo scorso luglio, il Parco archeologico del Colosseo prosegue la sua missione a sostegno dell’infanzia, prendendo parte, ancora grazie alla collaborazione stabilita con l’UNICEF Italia, alle attività previste nell’ambito della Settimana dell’allattamento (SAM) che si svolge dall’ 1 al 7 ottobre.

Iter Vitis. Il vigneto di Vigna Barberini entra a far parte dell’itinerario Iter Vitis, uno degli itinerari culturali del Consiglio d’Europa

Giovedì 29 Settembre 2022 il vigneto di Vigna Barberini, impiantato sul Colle Palatino, nel cuore del Parco archeologico del Colosseo, entrerà ufficialmente a far parte dell’itinerario Iter Vitis, uno degli itinerari culturali del Consiglio d’Europa nato per promuovere e preservare il patrimonio tangibile e immateriale europeo del vino e della viticoltura. Nell’area di Vigna Barberini, così denominata dall’omonima famiglia romana che nel XVII secolo ne deteneva la proprietà, due anni fa sono state messe a dimora le barbatelle della varietà Bellone, un vitigno antichissimo e autoctono che lo storico Plinio il Vecchio chiamava “uva pantastica”, coltivato ancora oggi nelle province di Roma. Il progetto è parte del più ampio programma PArCo Green che prevede differenti iniziative per la valorizzazione dell’eccezionale ambiente monumentale e paesaggistico che racchiude. In occasione di tale prestigioso riconoscimento, il Parco archeologico del Colosseo promuove una tavola rotonda dal titolo “Le vigne di Roma, la riscoperta di una grande storia”, prevista per giovedì 29 settembre, dalle ore 10.00 alle 13.00, presso la Curia Iulia con ingresso libero al pubblico. L’incontro, alla presenza del Direttore Generale del Parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo e moderato dal giornalista Fabio Piccoli, vedrà la partecipazione di istituzioni ed esperti che si confronteranno sull’alto valore storico-culturale del patrimonio vitivinicolo quale asset da tutelare e valorizzare.